Oggi NAPOLITANO ha osato collegare la
Resistenza al nazifascismo alle attuali missioni militari all'estero...
Oggi, in occasione delle celebrazioni dell'8
settembre 1943, in memoria dei primi caduti della Resistenza italiana al
nazifascismo a Roma, a Porta S. Paolo, NAPOLITANO, riferendosi ai partigiani,
ha affermato che essi rappresentano "un esempio e un punto di
riferimento oggi che l'Italia è chiamata a dare il suo contributo alla
costruzione di un mondo piu' pacifico e piu' giusto, anche partecipando a
missioni e prove impegnative al servizio della causa europea e delle
Organizzazioni internazionali, secondo lo spirito e la lettera dell'art. 11
della Costituzione".
Insomma, NAPOLITANO ha voluto tracciare una sorta di continuità ideale tra la
Resistenza e le nostre attuali missioni militari all'estero, mercenarie ( i
soldati "missionari" percepiscono oltre 5000 euro al mese ),
guerrafondaie e al servizio dell'imperialismo USA.
Questa bestialità si inserisce nell'infame processo di revisionismo storico
iniziato a suo tempo da VIOLANTE con le famose dichiarazioni su "i
ragazzi di Salò".
Ma c'è di piu'. Il richiamo all'artiolo 11 della Costituzione è assolutamente
fuori luogo, dato che quell'articolo recita che "L'italia ripudia la
guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo
di risoluzione delle controversie internazionali".
NAPOLITANO, pertanto ( o meglio il suo tirapiedi-segretario DONATO MARRA che
notoriamente gli scrive i discorsi )farebbe bene a rileggersi attentamente la
Costituzione, prima di sostenere simili corbellerie.
Per farsi poi almeno un'idea elementare di cosa è stata la Resistenza
italiana, lo invitiamo a leggere il bellissimo libro "Ponte rotto",
di GIOVANNI BATTISTA LAZAGNA, l'indimenticabile comandante partigiano
"CARLO", da poco scomparso.
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